Fotografia subacquea

Fotografia subacquea

Non abbiamo l’ambizione di erogare un corso di fotografia subacquea ma solo di dare delle note introduttive a chi volesse avvicinarsi alla fotografia subacquea, per consentirgli di comprendere le differenze tra una foto scattata in ambiente emerso ed una scattata in mare.

L’acqua trattiene la luce molto velocemente perché è molto più densa dell’aria. Questo assorbimento della luce produce nelle nostre fotografie colori che diventano opachi perdendo sfumature, il contrasto diventa molto ridotto come la nitidezza.

A causa di questo assorbimento, che come possiamo facilmente immaginare progredisce con l’aumento della profondità, abbiamo alcuni effetti come possiamo vedere dal grafico:

Già a 5 metri di profondità non vedremo più il colore rosso, a 10 l’arancione e via via come mostra il grafico.

Questo significa che per ottenere delle fotografie subacquee che restituiscano i colori naturali degli organismi che andremo a fotografare dovremo utilizzare una illuminazione artificiale oppure dovremo fotografare molto vicini alla superficie.

In caso contrario otterremo delle fotografie che conterranno tutti gli effetti negativi che abbiamo elencato in precedenza.

Ovviamente l’attrezzatura fotografica che utilizzeremo dovrà essere impermeabile. Il mercato offre davvero moltissime soluzioni a chi volesse avvicinarsi.

1. Ci sono fotocamere impermeabili ovviamente fino ad una certa profondità come sempre indicato dal produttore.

2. Ci sono custodie impermeabili che conterranno le fotocamere che desidereremo utilizzare, ed anche queste fino ad una certa profondità come sempre indicato dal produttore.

Sia in un caso che nell’altro, molto spesso, sarà possibile utilizzare il flash in dotazione della fotocamera scelta. Questo consentirà di illuminare il soggetto selezionato con una luce sufficiente a restituire i colori e la qualità all’immagine che otterremo.

Quello che scopriremo subito dopo i nostri primissimi scatti sarà che otterremo migliori risultati quanto più vicino al soggetto riusciremo a scattare le nostre fotografie. Questo perché anche la luce del nostro flash avrà un’intensità che progressivamente decadrà con l’aumentare della distanza tra soggetto e fotocamera.

Per utilizzare sorgenti di illuminazione più performanti ci vedremo costretti ad utilizzare dei flash esterni o degli illuminatori, per esempio a led.

Questa scelta, decisamente più performante, è anche decisamente più costosa.

Sia che si decida di utilizzare delle fotocamere compatte che delle reflex, in entrambi i casi rese impermeabili all’interno di una custodia stagna, si dovrà collegare la fotocamera al nostro flash esterno. Questo collegamento dovrà consentire la sincronizzazione tra fotocamera e flash esterno. I sistemi di connessione sono di due tipi o tramite fibra ottica, utilizzabile in quei casi in cui la fotocamera possiede un flash interno oppure tramite un cavo.

In parte guidati dalle limitazioni che abbiamo osservato in precedenza ci sarà evidente che l’ambiente marino ci offre in prima battuta due tipologie di approccio alla fotografia subacquea:

1. La Macro fotografia

2. La fotografia d’ambiente

Ognuna delle due scelte che potenzialmente possiamo effettuare ci impone alcune riflessioni.

1. La Macro fotografia

La Macro fotografia consiste in uno scatto che ci consente di riprodurre il soggetto scelto mettendolo a fuoco ad una distanza molto ridotta così da ottenere o avvicinarci ad ottenerlo un rapporto di riproduzione 1:1. Ovviamente per raggiungere questo rapporto sarà necessario fare anche delle scelte tecniche sulla fotocamera da utilizzare o nel caso di una reflex su obiettivi adatti ad una messa a fuoco a distanza molto ravvicinata. Una volta fatte queste scelte scopriremo con sorpresa la vastità di soggetti da “macro foto” che l’ambiente marino del Mediterraneo ci mette a disposizione. La macro fotografia ci impone anche almeno due altri argomenti di cui parlare:

1.a La gestione della luce dei nostri flash

1.b La gestione della luce di puntamento

1.a La luce dei nostri flash

Imparare a gestire la luce dei flash sarà un argomento che ci impegnerà non poco durante le nostre immersioni. Perché una volta trovato il soggetto da fotografare dovremo pensare agli effetti che la luce dei nostri flash produrrà. Teniamo in conto che in ambiente marino tutto è “sempre” in movimento, quindi noi scatteremo ad un soggetto che si muove, più o meno velocemente, questo ci imporrà di utilizzare tempi di scatto molto rapidi per evitare il mosso o micro mosso. Pertanto, gioco forza, saremo costretti a gestire la luce modificando gli altri parametri a disposizione:

1.a.a ISO

1.a.b Diaframma (della fotocamera)

1.a.c Diaframma o selettore di potenza dei flash

1.a.d Distanza e posizione dei flash dal soggetto

Naturalmente tutto il discorso che seguirà è fatto perché suggerisco di utilizzare “in manuale” sia la fotocamera che i flash questo ci aiuterà molto ad imparare a conoscere la fotocamera ed i flash di cui disponiamo.

L’ISO anche se sarà possibile da utilizzare, avendo potenza nei flash cercheremo di tenerla al valore più basso possibile.

Il Diaframma sarà la variabile più importante nelle nostre scelte. Perché da questa scelta dipenderanno alcuni risultati nelle nostre macro. Se vorremo scattare cercando di ottenere una messa a fuoco dettagliata dell’intero soggetto, supposto che questo abbia un certo “volume” rispetto al piano di messa a fuoco allora dovremo utilizzare diaframmi piuttosto chiusi. Dipenderà dai dati tecnici della fotocamera/obiettivo che utilizzeremo ma sarà un diaframma decisamente chiuso. Poiché la distanza dal soggetto sarà più o meno fissa e piuttosto ravvicinata faremo un primo scatto di prova con la potenza dei flash molto contenuta. Osserveremo la foto scattata e di conseguenza adotteremo le modifiche necessarie sulla potenza dei flash e sul loro posizionamento.

Il posizionamento dei flash, come vedremo, sarà molto importante almeno per un paio di motivi importanti.

Un problema che ci si presenterà subito sarà la gestione della sospensione. Potrà capitare che la sospensione possa essere provocata da noi stessi per via di una gestione non ottimale dell’assetto subacqueo ed in particolare dalla gestione delle nostre gambe e delle pinne che, anche involontariamente, solleveranno sospensione del fondo. Quindi massima attenzione. Un modo per ridurre la sospensione nei nostri scatti sarà quello di cercare di illuminarla il meno possibile. Per ottenere questo risultato proveremo ad illuminare il nostro soggetto inclinando i flash a 45° rispetto l’asse di messa a fuoco. Questa soluzione ci consentirà anche di non illuminare o perlomeno illuminare meno lo sfondo della nostra foto. Che pertanto resterà sottoesposto dando così una maggiore rilevanza al soggetto. A questo punto saranno le vostre scelte “creative” a decidere se questa inquadratura è quella che stavate cercando oppure se lo sfondo dovrebbe avere una maggiore rilevanza nella vostra foto. Potrete tornare a provare ad usare diaframmi più aperti che schiariranno anche lo sfondo ma ovviamente stringeranno la profondità di campo del vostro scatto, richiedendo una maggiore attenzione sulla messa a fuoco.

2. La fotografia d’ambiente

Questa tipologia di scatti a mio parere è più complessa. Non tanto per i dettagli tecnici, di settaggio del complesso fotocamera/flash ma quanto per la composizione. Ma magari questo problema lo affrontiamo dopo.

Ci accorgeremo rapidamente che le problematiche connesse all’assorbimento della luce da parte dell’acqua in questo tipo di scatti saranno particolarmente evidenti. Né potremo superare questo limite utilizzando le nostre sorgenti di illuminazione. Quindi dovremo gestire la fotocamera adeguando i parametri di scatto ad ogni singola inquadratura.

Ovviamente la fotografia d’ambiente ci imporrà di utilizzare fotocamere/obiettivi grandangolari. Questa tipologia di lenti offre alcune particolarità non trascurabili primo tra tutti l’ampiezza della profondità di campo. Che in molti casi scopriremo vada da pochi centimetri dalla nostra fotocamera all’infinito. Sappiamo bene però che in immersione passati già pochi metri da noi eventuali soggetti saranno naturalmente sfocati e si perderanno nel blu.

Quindi, in molti dei nostri scatti sarà decisamente meglio non utilizzare i flash che andrebbero ad illuminare soltanto la sospensione creandoci fastidiosi problemi in post produzione.

Pertanto, quando utilizzeremo i nostri flash?

Certamente li utilizzeremo quando avremo un soggetto in primo piano che vogliamo ritrarre nel contesto di un ambiente marino molto ampio. I nostri flash serviranno ad illuminare questo primo piano schiarendo eventuali ombre o porzioni di ambiente circostante il soggetto.

Queste sono le condizioni in cui spesso per contestualizzare una foto d’ambiente subacqueo utilizzeremo dei compagni di immersione che diventeranno i nostri modelli e ci aiuteranno a dimensionare l’ambiente che vogliamo ritrarre.